Visita cardiologica: perché è importante farla

Visita cardiologica: perché è importante farla

La visita cardiologica consiste in una valutazione fatta da un medico cardiologo, necessaria per la diagnosi e la cura delle malattie cardiache e dell’apparato cardiocircolatorio

La visita cardiologica consiste in una valutazione professionale da parte di un medico cardiologo, necessaria per la diagnosi e la cura delle malattie cardiache e dell’apparato cardiocircolatorio. È consigliabile sia per fare prevenzione che, naturalmente, in presenza di una problematica cardiovascolare.

Le patologie che possono colpire questo delicato e fondamentale sistema possono, infatti, costituire un rischio molto concreto per la salute dell’intero organismo.

Quando si fa la visita cardiologica

La prima visita cardiologica è consigliabile anche prima dei 18 anni, soprattutto se si pratica attività sportiva o per cercare eventuali patologie congenite, spesso asintomatiche.

Successivamente è raccomandabile effettuarla intorno ai 50 anni, per controllare lo stato di salute del paziente e valutare i fattori di rischio.

Solitamente il medico curante consiglia di eseguire una visita cardiologica specialistica quando il paziente lamenta determinati sintomi come: palpitazioni, dolore al torace, affanno, vertigini.

La visita cardiologica è utile per diagnosticare e curare le principali patologie cardiovascolari, come:

  • ipertensione arteriosa, la cosiddetta pressione alta, è una condizione caratterizzata dall’aumento della pressione nelle arterie. Non si tratta di una vera e propria malattia, ma può portare a complicanze severe, come aneurismi e ischemie cardiache
  • cardiopatia ischemica, conosciuta anche come ischemia coronarica, che comporta l’ostruzione improvvisa delle coronarie. In questo caso non arriva sangue e ossigeno sufficiente al cuore, che entra in uno stato di sofferenza. L’ostruzione può portare all’infarto del miocardio
  • scompenso cardiaco, e cioè l’incapacità del cuore di assolvere alla normale funzione contrattile di pompa e di soddisfare il fabbisogno di sangue di tutti gli organi. Nello stadio precoce i pazienti sono asintomatici. Tra i sintomi ci sono dispnea, confusione tosse, astenia, gonfiore degli arti
  • cardiomiopatie, ovvero malattie del miocardio, che riducono la capacità contrattile del cuore e possono riguardare sia alterazioni anatomiche che funzionali del muscolo cardiaco. Sono suddivise in quattro tipologie: dilatativa, ipertrofica, restrittiva e aritmogena del ventricolo destro.

Cosa prevede la visita cardiologica

Prima di tutto, il cardiologo raccoglie tutte le informazioni dal paziente per fare un’attenta anamnesi: stile di vita, eventuali patologie a carico, casi in famiglia di patologie cardiache, assunzione di farmaci. Il paziente deve, ovviamente, informare il cardiologo dell’eventuale presenza di sintomi, quindi dolore, affanno, palpitazioni, vertigini.

Successivamente si procede con la visita cardiologica vera e propria, con un esame obiettivo. Lo specialista controlla e ausculta il cuore con il fonendoscopio e misura la pressione arteriosa del paziente.


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Se il cardiologo lo ritiene necessario, sottopone il paziente a elettrocardiogramma (ECG) per individuare eventuali anomalie cardiache, patologie oppure aritmie. Ci sono anche altri esami non invasivi, come ad esempio l’Ecocardiogramma trans toracico, l’Holter ECG e l’Holter pressorio.

In presenza di problematiche, nella maggioranza dei casi il cardiologo prescrive una terapia medica con farmaci e, se necessario, terapie di natura chirurgica.

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In vista di una visita al cuore non è necessaria alcuna preparazione. L’unica precauzione necessaria è quella di portare con sé i referti degli esami relativi all’eventuale problema cardiologico.

Data la delicatezza del cuore e di tutto l’apparato cardiocircolatorio, la visita cardiologica richiede le competenze di medici esperti. Per questo motivo è importante affidarsi a strutture specializzate, come la Stazione Climatica Bianchi.

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