La Malattia di Alzheimer è una patologia caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello. La riabilitazione cognitiva può aiutare ad allontanare la progressione degenerativa
La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello. Oggi è la causa più comune di demenza senile dei paesi sviluppati. Secondo le stime dell’OMS, attualmente in Italia il numero totale dei pazienti con demenza è di oltre 1 milione (circa 150.000 nuovi casi ogni anno), di cui più di 600.000 con Malattia di Alzheimer.
È bene precisare che esistono anche altri tipi di demenza senile, come la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy. Si tratta si malattie neurodegenerative dell’encefalo che comportano la perdita, nel tempo, delle capacità cognitive.
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Tutte le forme di demenza senile insorgono soprattutto dopo gli 80 anni, mentre la percentuale si abbassa andando a ritroso verso i 65 anni. Gli esperti ritengono, però, che il numero di persone con queste patologie sarà destinato ad aumentare progressivamente, per via dell’allungamento della vita.
Cos’è la Malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer prende il nome da Alois Alzheimer, neurologo tedesco che per la prima volta, nel 1907, ne descrisse i sintomi e gli aspetti neuropatologici.
Le cause dell’insorgenza della malattia non sono ancora note. Solo il 5% circa dei casi di Alzheimer è causato dalla presenza di un gene alterato che ne determina la trasmissione da una generazione all’altra di una stessa famiglia. Le forme familiari di Alzheimer hanno, però, una comparsa più precoce, anche prima dei 40 anni.
Quello che è certo è che alcune parti del cervello degenerano, distruggendo le cellule nervose e riducendo la reattività delle altre nei confronti di molti dei messaggeri chimici che trasmettono i segnali tra le cellule nervose nel cervello (neurotrasmettitori).
Il processo neurodegenerativo peggiora nel tempo. La conseguenza è un declino delle funzioni cognitive e motorie fino alla completa compromissione dell’autonomia della persona che ne è colpita.
Alcuni fattori di rischio, come pressione arteriosa elevata, diabete, alti livelli di colesterolo e fumo, possono aumentare il rischio di malattia di Alzheimer.
Malattia di Alzheimer sintomi
Come già detto, si tratta di una forma di demenza senile. Il decorso della malattia è lento e in media i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi.
I sintomi della Malattia di Alzheimer possono variare molto da soggetto a soggetto. Il sintomo più precoce è, solitamente, la perdita di memoria: inizialmente si tratta di piccole dimenticanze, poi man mano diventa più marcata e grave.
Gli altri disturbi sono:
- difficoltà nell’esecuzione delle normali attività quotidiane, con conseguente perdita dell’autonomia
- alterazioni del linguaggio
- mancanza di concentrazione
- disorientamento spaziale e temporale
- depressione
- alterazioni della personalità e del comportamento
- disturbi del sonno.
Tutto questi sintomi si manifestano nel tempo e non sempre contemporaneamente, infatti la progressione della malattia è imprevedibile.
Diagnosi e trattamenti
Per diagnosticare la malattia è necessario rivolgersi ad uno specialista che ricorrerà a una serie di esami. Si inizia con un esame obiettivo accurato e con l’anamnesi del paziente. Poi solitamente si procede con un esame neurologico completo, un esame cognitivo e neuropsicologico, una Risonanza Magnetica Nucleare/TAC ed esami di laboratorio.
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Altri esami più specifici sono: l’analisi del liquido cerebrospinale (LCS), ottenuta mediante una puntura lombare, e la tomografia a emissione di positroni (positron emission tomography, PET).
La Malattia di Alzheimer non si cura, ma i farmaci attualmente disponibili sono in grado di migliorare i sintomi e di rallentarne la progressione. Altri farmaci permettono poi di controllare i sintomi più invalidanti, come la depressione, i disturbi del sonno, i disturbi comportamentali (deliri, allucinazioni, agitazione).
La riabilitazione cognitiva è una terapia non farmacologica rivolta a soggetti affetti da varie forme di demenza. Consiste nell’esecuzione di esercizi utili a riattivare e stimolare determinate funzioni cognitive, quali la memoria, il linguaggio, il ragionamento, l’attenzione, il calcolo,
Lo scopo è allontanare la progressione degenerativa, rendere il paziente più autonomo e ridurre ansia e depressione legate alla demenza.
L’efficacia della riabilitazione cognitiva è maggiore quanto più essa è costante e duratura nel tempo. Inoltre, ha anche una funzione di prevenzione attraverso la stimolazione intellettiva.
La prevenzione è indubbiamente molto importante. Sono molti ormai gli studi che hanno, infatti, dimostrato che agendo sui fattori di rischio, come per esempio fumo di sigaretta, diabete, ipertensione, è possibile prevenire o quanto meno posticipare l’insorgenza della demenza senile.