La geriatria si occupa della diagnosi e della cura delle patologie negli anziani. La prevenzione è fondamentale per preservare il più possibile l’indipendenza e la qualità della vita della persona
La geriatria è una branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura delle patologie che intervengono negli anziani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’età in cui si diventa anziani è 65 anni, anche se oggi a quest’a età si ha una forma fisica e mentale di un 45enne di 30 anni fa. È quanto ha affermato la Società italiana di gerontologia e geriatria, al congresso nazionale tenutosi a Roma lo scorso anno.
Scientificamente si è anziani quando si ha un’aspettativa media di vita di dieci anni e attualmente le indagini statistiche individuano nella media di 85 anni la longevità per le donne e di 82-83 per gli uomini. I dati demografici ci dicono che in Italia l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900. Non solo, larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma e priva di malattie.
Tra il 2020-2021 la popolazione over 65 rappresentava il 23,2% del totale ed entro il 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 35% del totale (dati Istat). Questo vuol dire che se si vive di più e, quindi, si trascorrono più anni nella cosiddetta terza età. È importante, però, farlo nel migliore dei modi, per questo è fondamentale fare prevenzione e curare le persone anziane.
Geriatria, cosa cura
Come già detto, la geriatria si occupa dei bisogni e dei problemi di salute tipici della terza età. Non è raro, dopo i 65 anni, riscontrare contemporaneamente più problemi di salute che richiederebbero l’intervento di specialisti diversi.
Il medico geriatra ha un ruolo di notevole importanza per quanto riguarda la valutazione multidimensionale dell’anziano, oltre che per la diagnosi e la cura delle sindromi geriatriche. Lo specialista si occupa della salute dell’anziano a 360°, andando ad analizzare la persona sotto il punto di vista sia cognitivo che fisico e su tutto ciò che interviene direttamente o indirettamente sui processi di invecchiamento.
Le sindromi geriatriche più comuni sono:
- le patologie cognitive e i disturbi della memoria, incluso l’Alzheimer
- la depressione
- le malattie vascolari e l’ipertensione
- l’instabilità motoria e l’immobilità
- l’artrite o l’artrosi
- il diabete
- l’incontinenza
- la malnutrizione associata o meno a disfagia
Spesso molte di queste patologie si intersecano tra loro, peggiorando la qualità della vita del soggetto. Inoltre, l’utilizzo di diversi farmaci può comportare interferenze tra loro e provocare effetti collaterali.
La visita geriatrica
Il geriatra, come già detto, accoglie il paziente in maniera multidisciplinare. La visita geriatrica si svolge, dunque, partendo da un’anamnesi completa, compresi i farmaci che si utilizzano e sulla dieta che si segue.
Si procede poi all’esame obiettivo, focalizzando l’attenzione sulle problematiche evidenziate durante il colloquio con il paziente. Se necessario lo specialista può richiedere esami di laboratorio e indagini strumentali.
Sono tenuti, inoltre, in considerazione l’aspetto psicologico e quello cognitivo. Lo specialista può avvalersi di particolari test da somministrare in batteria o singolarmente in base alle necessità. La valutazione completa della persona permette di stabilire gli interventi da attuare per migliorare la vita del paziente.
Perché è importante la prevenzione
La decisione di rivolgersi a uno specialista di geriatria è generalmente correlata a bisogni specifici individuali, più che a una precisa età anagrafica. La maggior parte delle persone non necessita di cure geriatriche fino all’età di 70-75 anni, ma potrebbe essere utile farlo prima, proprio per prevenire quelle che sono le tipiche problematiche nella persone anziane.
Con l’invecchiamento possono insorgere disturbi che necessitano di essere monitorati nel tempo con check-up e controlli periodici Lo scopo è prevenire o intercettare precocemente il manifestarsi di patologie importanti, come il Morbo di Parkinson, le varie forme di demenza (tra cui l’Alzheimer), ma anche problemi più comuni, come l’artrosi e l’osteoporosi.
L’obiettivo è ritardare il declino funzionale e mentale e preservare il più possibile l’indipendenza e la qualità della vita della persona.