Demenza senile: cos’è e quali sono i sintomi

Demenza senile: cos’è e quali sono i sintomi

La demenza senile è una condizione neurodegenerativa che colpisce maggiormente gli anziani. La malattia di Alzheimer è la causa più comune. Come si fa la diagnosi

La demenza senile è una condizione neurodegenerativa che colpisce maggiormente gli anziani, dopo i 65 anni, e comporta la perdita, nel tempo, delle capacità cognitive.

Giova ricordare che le demenze possono manifestarsi anche in persone più giovani, come nel caso dell’Alzheimer giovanile, che insorge tra i 30 e i 40 anni.

Non tutte le persone anziane, però, sviluppano forme di demenza, mantenendo integre (compatibilmente con il fisiologico declino) il setting cognitivo fino alla morte. La maggior parte delle persone affette da demenza senile ha più di 80 anni, mentre la percentuale si abbassa andando a ritroso verso i 65 anni. Gli esperti ritengono, però, che il numero di persone con demenza senile sarà destinato ad aumentare progressivamente, per via dell’allungamento della vita.

La causa della progressiva perdita di cellule cerebrali non è nota: è difficile, infatti, stabilire se la malattia sia provocata dal normale decadimento dovuto all’età, da altre patologie, o da fattori di predisposizione generica.

L’unica cosa certa è che la demenza senile è l’effetto di due processi osservabili tipicamente in età avanzata e cioè la morte delle cellule nervose cerebrali e la compromissione della loro capacità di intercomunicazione (perdita di sinapsi – le interconnessioni tra i neuroni a livello cerebrale).

Purtroppo si tratta di una condizione incurabile, anche se esistono diverse terapie che affrontano la patologia dal punto di vista sintomatico e cercano di rallentare il deterioramento cognitivo.

È importante, inoltre, distinguere la demenza senile dal decadimento cognitivo correlato all’età avanzata. Quest’ultimo è, infatti, un normale processo involutivo a cui va incontro il cervello, durante l’invecchiamento.

I tipi di demenza senile

In passato con il termine demenza senile si faceva riferimento alla malattia di Alzheimer. Esistono, invece, diverse malattie neurodegenerative dell’encefalo. Le principali sono: la malattia di Alzheimer, la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy.

Malattia di Alzheimer

La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza senile. È un processo neurodegenerativo che peggiora nel tempo e che distrugge le cellule del cervello. Ciò comporta un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio), fino a compromettere l’autonomia del soggetto e la sua capacità di compiere le normali attività giornaliere.

Demenza vascolare

La demenza vascolare è la forma di demenza più comune al mondo dopo il morbo di Alzheimer ed è più frequente tra gli uomini che tra le donne. È una forma di disturbo cognitivo, provocato dalla progressiva compromissione del microcircolo cerebrale, con conseguente impoverimento neuronale per morte delle cellule del cervello. Alcune condizioni come ictus, aterosclerosi e malattia dei piccoli vasi sanguigni possono pregiudicare la circolazione sanguigna cerebrale.

Demenza a corpi di Lewy

La demenza a corpi di Lewy è la terza forma di demenza più diffusa nell’essere umano, dopo il morbo di Alzheimer e la demenza vascolare. Il nome deriva dal fatto che, all’interno di alcuni neuroni dell’encefalo, si formano degli aggregati proteici insolubili chiamati corpi di Lewy. In genere le manifestazioni della demenza a corpi di Lewy sono un misto tra i sintomi dell’Alzheimer e i sintomi del morbo di Parkinson.

I sintomi della demenza senile

È importante precisare che ciascun tipo di demenza senile presenta una serie di sintomi specifici, anche se alcuni sintomi generali sono comuni a tutte le varianti. Gli esperti hanno individuato tre stadi, in base all’evoluzione dei sintomi:

  • Stadio d’esordio, in cui compaiono sintomi iniziali, come piccoli problemi di memoria a breve termine, lievi difficoltà di linguaggio, calcolo e ragionamento
  • Stadio intermedio, in cui i sintomi iniziali peggiorano e compaiono nuovi disturbi, come perdita evidente di parte delle abilità cognitive e delle capacità di ragionamento, peggioramento dei problemi di memoria a breve termine, disturbi visivi, confusione
  • Stadio finale o avanzato, in cui il quadro sintomatologico peggiora ulteriormente e diviene tale da risultare incompatibile con una vita normale. Si verifica, infatti, una perdita totale delle capacità cognitive, incapacità di mangiare da soli, lavarsi, ecc., incapacità di riconoscere le persone care, incontinenza, perdita del controllo motorio.

Come si fa la diagnosi di demenza senile

Il più importante fattore di rischio di demenza senile è indubbiamente l’età avanzata. Non ci sono, invece, evidenze scientifiche sulle quali sia possibile affermare che si tratti di una condizione ereditaria.


Ti potrebbe interessare: Geriatria: perché è importante la prevenzione

Sulla base di alcuni studi e dell’analisi della storia clinica dei pazienti ci sono alcuni fattori che incidono sullo sviluppo della malattia. Tra questi: l’ipercolesterolemia, l’aterosclerosi, l’ipertensione arteriosa, le carenze vitaminiche, il diabete, il fumo di sigaretta, l’alcolismo.

Per gli individui di età avanzata è importante consultare un medico appena si manifestino episodi di amnesie, insolite difficoltà di calcolo, problemi di linguaggio e comprensione.

Per diagnosticare la malattia, gli specialisti ricorrono a una lunga serie di esami. Si inizia con un esame obiettivo accurato e con l’anamnesi del paziente. Poi solitamente si procede con un esame neurologico completo, un esame cognitivo e neuropsicologico, una Risonanza Magnetica Nucleare/TAC ed esami di laboratorio.

La prevenzione è indubbiamente molto importante. Sono molti ormai gli studi che hanno, infatti, dimostrato che agendo sui fattori di rischio, come per esempio fumo di sigaretta, diabete, ipertensione, è possibile prevenire o quanto meno posticipare l’insorgenza della demenza senile.

Riabilitazione per Anziani con Demenza Senile

×